Recensione del film One Day Justice Delivered: caso archiviato

Recensione del film One Day Justice Delivered: l'arrivo di Esha Gupta come un duro poliziotto del ramo criminale prende qualunque poca credibilità che il film fosse riuscito fino ad allora e lo butta fuori dalla finestra.











Valutazione:0,5fuori da5 Recensione del film One Day Justice Delivered

Recensione del film One Day Justice Delivered: Anupam Kher si sforza di ottenere una certa convinzione cambiando il suo linguaggio del corpo a seconda di dove si trova.

Cast del film One Day Justice Delivered: Anupam Kher, Esha Gupta, Kumud Mishra
Il regista del film One Day Justice Delivered: Ashok Nanda
Valutazione del film One Day Justice Delivered: Mezza stella





Un giudice in pensione, con le mani legate nell'aula del tribunale, mette la testa a un branco di criminali che sono usciti indenni.

Questa non è una cattiva premessa per un thriller spot-the-vigilante, guidato dal fidato Anupam Kher. Ma l'esecuzione è così maldestra dall'apertura alla chiusura del fotogramma che rimani stordito.



Il giudice Tyagi (Kher) di Ranchi è il tipo di ragazzo anziano vivace che va a fare una passeggiata mattutina, lì per scherzare con un poliziotto corpulento (Mishra: è difficile guardare un film in questi giorni senza incontrarlo) che è fuori per perdere un po' di peso. Nel frattempo, alcuni importanti cittadini della città stanno scomparendo: prima scompare una coppia di medici, seguita da un uomo d'affari proprietario di uno squallido hotel, e pochi altri. Chi c'è dietro? Cosa sta succedendo?

Nessun premio per indovinare l'identità del colpevole, perché non è un segreto. Kher si sforza di ottenere una certa convinzione cambiando il suo linguaggio del corpo a seconda di dove si trova: aria geniale da nonno contro andatura dritta e determinata, anche se è difficile comprarlo come un esperto di torture, circondato da filo spinato e minacciosi oggetti appuntiti.

Ma l'arrivo di Esha Gupta come un duro poliziotto del ramo criminale prende tutta la poca credibilità che il film era riuscito fino a quel momento e lo butta fuori dalla finestra. Gupta fa il suo ingresso in un numero luccicante, e poi si sposta su una poliziotta dalle sopracciglia scomposte, che dilania disperatamente un accento Haryanvi, che si scatena attraverso qualunque cosa sia rimasta del film, cercando di 'risolvere' il 'caso', e noi siamo rimasti con la testa tra le mani. E il povero Mishra, che dovrebbe essere il suo 'junior', si sforza di tenere a bada le sue risate.



A un certo punto si chiede: questo è un circo? Non è una domanda.

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